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Il sistema organizzativo dello sport italiano

Il sistema organizzativo dello sport italiano è probabilmente a livello mondiale quello più caratteristico. Il presente articolo vuole introdurre in modo generale, per lasciare spazio a successivi approfondimenti, quella che è la struttura organizzativa, istituzionale e non, del settore sportivo.

 

In primis, c’è da dire che un ruolo di primordine per ogni Stato è occupato a livello internazionale dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale), il quale è preposto a coordinare i singoli Comitati Olimpici e Paralimpici Nazionali e le Organizzazioni tenute ad occuparsi di temi quali ad esempio il doping e la giurisdizione sportiva.

 

A livello nazionale, ruolo primaziale è occupato dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), il quale coordina l’intera struttura organizzativa italiana che, attualmente, appare divisa in quattro macro categorie: Federazioni Sportive Nazionali (FSN), Discipline Sportive Associate (DSA), Enti di Promozione Sportiva (EPS) ed Associazioni benemerite.

 

Ciò che ne risulta è un apparato complesso che copre tutte le attività, dallo sport di base e dilettantistico al professionismo olimpionico.

 

Dobbiamo sottolineare che la stessa struttura ripartita la ritroviamo anche per il settore paralimpico, dove al vertice troviamo il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e, al di sotto, FSN, DSA, EPS ed Associazioni benemerite. Qui l’elemento qualificante è la promozione sportiva a favore dei soggetti disabili.

 

Un discorso a parte va fatto per la rappresentanza dello sport a livello governativo. Le legislature, che si sono susseguite nel corso dei decenni, hanno visto salire alla ribalta e poi scomparire l’ambito sportivo, tramite la creazione di Ministeri o Dipartimenti ad hoc. Ad oggi, il governo Gentiloni ha deciso di reintrodurre il Ministero dello Sport, pur non specificandone in modo chiaro competenze e modalità operative. Appare infatti complicato identificarne in modo chiaro poteri, limiti e modalità di coordinamento con i vertici sportivi, tanto più considerando che il CONI è sicuramente l’unica Organizzazione a gestire la pratica sportiva, emettendo tra l’altro, di concerto con le altre istituzioni od in assoluta autonomia, misure vincolanti per tutte le realtà associative di settore.

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