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Lista delle discipline sportive riconosciute dal CONI

Quer pasticciaccio brutto de Piazza Lauro De Bosis.

 

La citazione all’opera del grande scrittore italiano non è casuale, bensì rappresenta il tentativo di indicare, se ancora ce ne fosse bisogno, la complessità dei meccanismi che regolano le attività sportive dilettantistiche in Italia, lo sconcertante intreccio di normative e comportamenti, errori e fraintendimenti che fanno di questa decisione un vero e proprio guazzabuglio normativo.

 

In data 14 febbraio si sono riuniti la Giunta Nazionale e il Consiglio Nazionale del CONI per deliberare circa l’adozione del nuovo elenco delle discipline sportive riconosciute.
Ricordiamo che, con la precedente delibera, erano emersi una serie di gravi problemi riguardanti il mancato riconoscimento di tutta una serie di discipline e di attività largamente praticate sul territorio nazionale e internazionale (yoga, pilates ecc.), seppur, di contro, si era assistito al pubblico avallo di altre attività, che in Italia sono praticate da un esiguo numero di persone (lancio del formaggio, morra, ruzzola ecc.).

 

A fronte di tale incomprensibile situazione, il Coordinamento Nazionale degli Enti di Promozione Sportiva, per il mezzo del Presidente Prof. Francesco Proietti, aveva sollevato la questione, invitando il CONI a rivedere le proprie considerazioni, a favore di quelle discipline che erano state escluse in prima battuta.
Il Comitato Olimpico Nazionale ha così deciso di deliberare nuovamente, analizzando anche le istanze presentate dagli EPS, che purtroppo sono state accolte solo parzialmente.
Quello che di seguito ci apprestiamo ad illustrare è il quadro risultante dall’ultimo documento adottato.

 

Nella nuova Delibera, tra le proposte avanzate dal coordinamento degli EPS, al momento viene accolta soltanto la richiesta di prorogare il termine relativo all’entrata in vigore del succitato elenco al 31/12/2017, lasciando invariato l’elenco delle discipline deliberato il 20/12/2016, che costituisce fra l’altro, il cuore vivo e pulsante della questione.

 

Questa decisione non fa altro che rimandare un problema, che auspichiamo possa essere risolto entro il termine del 31/12/2017, in quanto tale decisione pregiudica fortemente una grande porzione  dello sport di base e delle discipline del benessere che per il tramite degli Enti di Promozione Sportiva si era vista riconosciuta e rappresentata.
Nel caso in cui il problema rimanesse senza una soluzione, le conseguenze per gli EPS e soprattutto per le ASD e SSD affiliate sarebbero pesanti perché le realtà associative si troverebbero obbligate ad adottare nuove misure, per fronteggiare la situazione.

 

Lo sconvolgimento avvenuto con l’adozione della delibera del CONI, cade proprio nel periodo in cui l’attuale Ministro dello Sport, Luca Lotti, si è espresso, in modo peraltro esplicito, a favore dell’associazionismo sportivo di base, auspicando ad un’ulteriore riduzione della pressione fiscale.

 

La domanda dunque sorge spontanea: Quali sono le vere motivazioni del CONI?
Quali sono i motivi che hanno orientato questa decisione, escludendo dall’elenco una serie di discipline largamente praticate, a favore di altre, che rappresentano invece un esiguo numero di praticanti?

 

Sarebbe auspicabile e doveroso che il CONI argomentasse le sue decisioni e spiegasse a tutte le realtà associative, escluse e penalizzate, i motivi di tali scelte. Migliaia di realtà associative attendono una risposta.

 

Il Presidente del Comitato Provinciale CSEN Milano

 

Paolo Zerbino

 

L’elenco completo delle discipline è scaricabile direttamente dal sito fiscocsen

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