CSEN e FISE, continua la svolta storica
Emanato a luglio da FISE il tanto atteso documento che regolamenta le manifestazioni equestri ludico sportive, a cui potranno partecipare anche i tesserati CSEN
Alla fine il cambiamento sta prendendo sempre più forma. Dopo anni di rivalità e incomprensioni tra Federazione Italiana Sport Equestri ed Enti di Promozione Sportiva, il punto di equilibrio sembra sia stato raggiunto, con grande beneficio sia per chi segue la pratica equestre sportiva a livello agonistico ed olimpico (quale appunto la FISE), sia per chi il cavallo lo annovera tra le discipline di promozione sportiva con finalità educative, formative e di aggregazione (come CSEN).
Il primo passo era già stato mosso dalla FISE nei mesi scorsi quando, su indicazione del CONI, ha proposto una convenzione di collaborazione in ambito formativo e competitivo, pur mantenendo chiari e divisi gli ambiti di competenza. CSEN, nella figura del presidente Francesco Proietti, è stato tra i primi ad aderirvi, a favore di nuove opportunità di sviluppo sportivo perché lo sport deve prima di tutto unire, e non dividere.
Mantenendo la promessa di una svolta concreta, la FISE ha poi emanato a luglio un documento operativo introducendo il Concorso di Sviluppo, ovvero una serie di manifestazioni ludico addestrative sportive, valide per chi ha sottoscritto precedentemente la convenzione.
Abbiamo chiesto a Paolo Valentini, Responsabile Nazionale di CSEN Equitazione e da sempre in prima linea nel dialogo con FISE, quali novità questo documento porta per i nostri cavalieri:
“Il documento sostanzialmente consente ai cavalieri CSEN di partecipare, nelle categorie inferiori, ai concorsi organizzati dalla FISE (e viceversa), con classifiche finali separate. Questa è una grande novità perché precedentemente ognuno poteva partecipare solo nelle competizione organizzate dal proprio Ente. I vantaggi di questa novità sono molteplici ed indiscutibili, e portano beneficio ad ambo le parti. Prima di tutto in termini umani e culturali, perché una condivisione amichevole di ambienti e pratiche non può che arricchire di stimoli, opportunità ed esperienze tutti gli atleti.
In seconda battuta, inoltre, esiste un vantaggio da un punto di vista economico ed amministrativo: aprire i propri concorsi a cavalieri di bandiere differenti permette un maggior numero di iscritti e di conseguenza un abbattimento dei costi di organizzazione dell’evento. E tutto questo senza ulteriori costi a carico dell’atleta, che in passato per partecipare avrebbe dovuto invece tesserarsi a ogni diverso Ente organizzatore.
Inoltre, è finalmente possibile prepararsi secondo i medesimi regolamenti, mentre in precedenza le varie categorie, per quanto simili, dovevano presentare nomi ed elementi comunque differenti in favore del copyright riservato a ogni Ente.
Questi nuovi regolamenti sono già in vigore, quindi ogni cavaliere CSEN può fare richiesta di partecipazione anche per competizioni FISE già inserite in calendario.”
Chiude infine Valentini, riflettendo sull’evoluzione in generale del settore equestre: “Noi di CSEN guardiamo con fiducia e attenzione ai frutti che questa convenzione con FISE può portare. Non per niente siamo stati i primi a firmarla. Riteniamo infatti che in ambito equestre, forse più che per tanti altri sport, più diffusi e meno impegnativi dal punto di vista economico, l’unione faccia davvero la differenza. Le sfide ma anche i benefici dello sport a fianco di un animale sono noti e comprovati, ma purtroppo sono necessarie strutture apposite, attrezzature e cure particolari verso gli animali che non sempre sono alla portata di tutti.
La collaborazione tra Enti e strutture è un percorso necessario oltre che proficuo, per far fiorire questo meraviglioso sport ancora negli anni a venire.”
Claudia Confortini