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Roger Federer Origini Mito

Roger Federer, le origini del mito

Ieri pomeriggio, sul campo centrale dell’All England Club di Wimbledon, lo svizzero Roger Federer, alla soglia dei trentasei anni, ha battuto per tre set a zero il croato Marin Cilic conquistando per l’ottava volta il titolo di campione del più prestigioso torneo di tennis dell’anno, quello più ricco di storia e tradizione.

Questo nuovo, clamoroso risultato di Roger Federer, stabilisce un dato nuovo nella storia di questo grande sport, un risultato che non era mai stato raggiunto prima d’ora, e che risulta difficile pensare possa essere uguagliato o addirittura superato, se non da lui stesso, il prossimo anno.

L’ottava vittoria del campione di Basilea in questo Slam sancisce una verità che da tempo era sotto gli occhi di qualsiasi appassionato: Roger Federer è il tennista più forte che abbia mai calcato i campi da tennis, dalle origini di questo sport ad oggi.

 

Tuttavia, l’impresa di inoltrarci nei numeri e nei dati statistici che testimoniano i suoi incredibili record e stabiliscono, al di là di ogni dubbio, la sua totale supremazia su tutto il resto dei grandi e piccoli campioni che lo hanno preceduto, non è nelle nostre intenzioni.

La Rete è piena di cifre e numeri che testimoniano il numero impressionante di primati attualmente detenuti dal campione svizzero.

Per gli appassionati delle statistiche e dei numeri, sarà sufficiente pensare ad un record qualunque, e poi andare a verificare sui siti specializzati; nella stragrande maggioranza dei casi si scoprirà che lui lo ha già battuto.

 

Ho avuto la fortuna di vedere in azione e di fotografare Roger Federer dal vivo diverse volte.

Il dato che salta immediatamente agli occhi, osservandolo giocare da pochi metri di distanza, è l’estrema facilità con cui il campione esegue colpi di altissima difficoltà, con movenze eleganti e gesti decisi, nella più totale armonia e in perfetto equilibrio dinamico. La sua straordinaria capacità di eseguire colpi tecnicamente e balisticamente impossibili, facendoli sembrare naturali, e addirittura semplici. Pura poesia in movimento.

Del resto anche su questo aspetto è stato scritto già molto, uno su tutti il saggio pubblicato su The New York Tymes Magazine, nell’agosto del 2006 dal compianto scrittore americano, D.F. Wallace: “Roger Federer come esperienza religiosa”, pubblicato in Italia nel 2012 da Giulio Einaudi Editore, e di cui abbiamo già parlato su queste pagine.

 

Il dato di fatto che voglio mettere in luce è un altro ancora, è qualcosa su cui rifletto da tempo, e che ritengo importate ai fini della comprensione di quella che è stata, e che continua ad essere, una delle più grandi epopee nella storia dello sport mondiale.

 

Abbiamo già detto che Roger ha infranto tutti i record stabiliti prima di lui.

Ha demolito le statistiche che riguardano i numeri di partite giocate e vinte agli Slam, di tornei vinti, di titoli del Grande Slam e di Master 1000, di punteggi e di longevità.

Ma attenzione, perché qui arriva il bello. Tutto questo non è avvenuto in momento qualunque della storia del tennis, bensì in un momento nel quale la scena mondiale di questo appassionante sport veniva (e viene tutt’ora) calcata da altri due grandi mostri sacri: Novak Djokovic e Rafael Nadal.

 

Ebbene si, Roger Federer non è solo il più grande, il più forte, quello che ha vinto di più in assoluto in tutta la storia del tennis.

Roger Federer è tutto questo nonostante Rafael Nadal e Novak Djokovic.

Senza addentrarmi nei dati e nelle statistiche, basti pensare al fatto che Rafael Nadal, da solo, ha vinto dieci titoli al Roland Garros negli ultimi dodici anni, accumulando un totale di 15 Slam vinti. Per non parlare dell’altro mostro,  il serbo Novak Djokovic, che ne ha collezionati 12.

 

Sto parlando del fatto che Roger Federer ha stabilito il suo imbattibile record in un periodo particolare della storia del tennis, che vede la compresenza di altri due, forse tre (non dimentichiamoci del britannico Andy Murray, un titolo Slam agli U.S. Open e due volte vincitore a Wimbledon) immensi fuoriclasse.

 

Come ogni leggenda che si rispetti, per conquistare lo status definitivo di semidio, anche Roger Federer ha dovuto affrontare le sue epiche battaglie, sconfiggendo avversari temibili e potenti, dotati di tecnica ineguagliabile, colpi devastanti e capacità psico fisiche ben oltre la soglia dell’eccellenza. Veri e propri superuomini.

La storia di questi ultimi anni narra di grandi vittorie e di altrettanto grandi sconfitte, e nessuno può dire cosa sarebbe successo se Roger non avesse dovuto condividere, a tratti, lo scettro del potere con questi altri tre fenomeni.

Una cosa su tutte è certa: per noi appassionati di tennis è un privilegio unico poter vivere questo periodo, poter ammirare il leggendario Roger Federer in azione, un campione le cui gesta rimarranno negli annali di storia di questo sport e che verrà ricordato negli anni a venire, in saecula saeculorum, fino alla fine dei giorni. Come una leggenda vivente. Come un mito.

 

Ivan Scotti

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