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Blog Ivan Inquadratura Composizione DEF2

Ma che bella inquadratura!

Notoriamente, quando una foto colpisce, questa è una delle frasi più gettonate, soprattutto se ad esprimere il consenso sono persone che, paradossalmente, sono o si sentono vicine all’arte del fotografare.

Ma sappiamo davvero distinguere con precisione gli elementi che concorrono alla creazione di un’immagine fotografica?

Prende il via con questo post una serie di articoli che parleranno, in maniera discorsiva e spero piacevole, di alcuni degli elementi fondamentali della tecnica e dell’espressione fotografica.

Tornando alla frase che dà il titolo all’articolo di oggi, uno degli errori più comuni è proprio quello di confondere il concetto di inquadratura con quello di composizione, oppure di non conoscere o sottovalutare l’importanza di uno dei due.

Vediamo quindi la differenza che c’è fra le due nozioni in questione.

 

Inquadratura:

Inquadrare, in ambito fotografico, significa sostanzialmente porre un confine, ovvero stabilire chi o cosa sta dentro o fuori da quell’area stabilita che sarà la nostra foto.

L’inquadratura serve quindi a decidere quali saranno gli elementi presenti all’interno della foto.

Si tratta di un processo di selezione perché, ovviamente, nella nostra inquadratura non entrerà tutto quello che il nostro occhio è in grado di vedere.

Inquadrare significa quindi scegliere quali saranno gli elementi utili al nostro racconto, tutto il resto deve sparire dalla nostra inquadratura, altrimenti si correrebbe il rischio di rendere più confuso il nostro racconto.

 

Composizione:

Comporre significa assegnare la posizione corretta nello spazio (nel rettangolo della fotografia) ad ogni elemento, per far si che ogni componente giochi correttamente il ruolo per cui è stato scelto.

Comporre significa quindi assegnare ad ogni elemento la sua giusta posizione.

Nel caso di una foto in studio, con uno o più modelli (o in casa, con parenti o amici dotati di santa pazienza), l’autore può intervenire fisicamente sulla scena, modificando le posizioni degli elementi in gioco e variando elementi esterni, come ad esempio le luci, per ottenere un significato differente. Nel caso in cui invece i soggetti siano scene urbane o paesaggi, la composizione avviene variando il punto di ripresa del fotografo e le focali utilizzate.

Ricordiamoci che, anche riprendendo lo stesso soggetto, c’è una grandissima differenza nel risultato (e di conseguenza nel messaggio trasmesso) fotogrando un edificio da lontano con un 200mm, piuttosto che standoci praticamente addosso, usando una focale da 16mm.

Ma dell’uso delle diverse focali parleremo in maniera più approfondita nel prossimo post.

 

composzione rana 1  composzione rana 2

 

Nelle due foto qui sopra un esempio di quanto detto finora: stessa inquadratura, due diverse composizioni, con un risultato finale completamente differente.

 

Riassumendo, l’inquadratura è il momento in cui l’autore sceglie cosa mostrare e cosa nascondere. Detto così sembrerebbe una cosa semplice, ma non si tratta di un’operazione di poco conto, infatti a volte l’inquadratura può essere usata anche in maniera tale da portare l’osservatore a domandarsi cosa stia succedendo, durante lo scatto, proprio in quella parte di mondo che non viene inquadrata; in questo caso siamo di fronte ad un utilizzo dell’inquadratura molto evoluto, che propone il concetto di molteplicità degli spazi e delle visioni.

Ma a fare la differenza sul piano comunicativo è soprattutto la composizione, in quanto ad essa è preposto il ruolo di trovare una forma corretta per trasmettere il significato voluto.

Cosa da niente direte, ma come tutte le cose importanti e ricche di significato, la fotografia potrà condurvi molto lontano, basta mettersi d’impegno per cominciare a cercare di capire veramente, quello che si è sempre pensato di conoscere già.

 

Spero di essere stato utile e di essere riuscito a chiarire, almeno in parte, alcuni punti fondamentali riguardo la comunicazione fotografica.  Nel prossimo articolo affronteremo altri argomenti e continueremo il nostro viaggio all’interno del magico mondo della scrittura con la luce, a presto!

 

Ivan Scotti

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