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Ivan Cultura Salone Libro

Salone del Libro di Torino, lascia o raddoppia?

Risale al luglio 2016 la notizia che al Salone Internazionale del Libro di Torino si affiancherà per la prima volta una manifestazione alternativa, che avrà sede a Milano, alla Fiera di Milano Rho.

La notizia ufficiale è stata annunciata nel mese di settembre 2016, dall’Associazione Italiana Editori (AIE) che, in in collaborazione con Fiera Milano ha dato vita ad una nuova società, chiamata Fabbrica del Libro, che ha lo scopo di promuovere fiere ed eventi culturali su tutto il territorio nazionale.

La proposta iniziale lanciata dal ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, che risale alla metà di settembre 2016, era quella di lavorare sul progetto di un evento unico, con data comune e gestione unitaria, condiviso tra Torino e Milano, formando un asse tra la Fondazione del libro, a cui fa capo il presidente in pectore Massimo Bray, e Renata Gorgani, presidente della nuova società La Fabbrica del Libro.

Tale proposta si è però immediatamente scontrata con una realtà dei fatti che vede due schieramenti opposti, con idee e proposte differenti, che hanno reso impossibile ogni tentativo di trovare un’intesa in tal senso.

Si è quindi configurato uno scenario che vedrà, nella prima metà del 2017, l’avvicendarsi di due manifestazioni con un tema comune, ma in diretta concorrenza sia dal punto di vista culturale che commerciale. Torino continuerà a proporre il Salone Internazionale del Libro, dal 18 al 22 maggio, con una veste e una governance totalmente rinnovate, mentre Milano avrà il suo nuovo evento ad Aprile, che si chiamerà “Tempo di Libri”.

Se dunque di sfida si tratta, sembra lecito domandarsi chi la vincerà.

Una cosa è certa, non sarà facile per Torino difendere il ruolo di nume tutelare della cultura letteraria italiana che le compete da un trentennio – non è certo notizia di oggi la crisi a livello dirigenziale, partita da un’inchiesta della Procura, che ha portato a quattro arresti per turbativa d’asta, fino alle dimissioni del presidente AIE Federico Motta dal Cda della Fondazione per il Libro, che promuove il Salone – ma nemmeno la rampante kermesse milanese sembra godere di un orizzonte sgombro di nuvole, sopratutto alla luce degli ultimi fatti relativi all’inchiesta sugli appalti in Fiera Milano, che ha portato alle dimissioni dell’intero Cda di Fiera Milano spa.

Una situazione difficile, dove chi sta fra l’incudine e il martello sono proprio gli utenti finali, alcuni dei quali dovranno per forza di cose scegliere tra l’una e l’altra delle proposte, e il riferimento non è soltanto agli espositori, ma anche ai visitatori stessi, che dovranno orientarsi in una situazione confusa, resa ancora più caotica dalle vicissitudini giudiziarie, otre che da quelle di politica interna.

Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, questa contrapposizione di forze potrà essere il pretesto per profondere nuove energie e predisporre un’offerta più ricca e articolata.

Milano ha già annunciato che la nuova manifestazione potrà contare sulla totale collaborazione di BookCity che ospiterà una serie di eventi fuori Fiera, coinvolgendo bar, librerie, biblioteche e persino teatri. Il programma dell’evento milanese sarà inoltre arricchito da una partnership di gran peso, quella del festival Lucca Comics & Games il più importante appuntamento italiano dedicato ai fumetti,  ai videogiochi e al fantasy.

Riguardo a Torino, segnaliamo che il manifesto del 30° Salone del Libro avrà la firma del geniale fumettista Gipi, autore fra l’altro di alcune fra le più belle graphic novel  nel panorama della produzione italiana; sul versante dell’intrattenimento invece, Torino affiancherà al Salone del Libro la manifestazione “Narrazioni Jazz”, che nasce dalle ceneri dello storico Torino Jazz Festival.

Per finire, un altro evento importante in concomitanza con il Salone piemontese sarà la presenza della grande rockstar Patti Smith, che si esibirà a Torino il 6 maggio 2017, all’Auditorium Rai Arturo Toscanini.

Una grande rivoluzione quindi, che vedrà impegnate nuove forze e due grandi attori protagonisti intenti a contendersi le luci della ribalta. Un bella confusione certo, ma come sempre, anche nella situazione più complessa e persino se l’argomento principale sono i libri, ovvero la cultura, un aspetto su tutti emerge in maniera chiara ed evidente, ed è sempre il solito: pecunia regina mundi.

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